Come non detto è un mosaico letterario composto da 2000 lessie [*] tratte da altrettante opere di diversi autori. Ogni lessia può comprendere uno o più versi.
La composizione di lessie occupa in successione la parte centrale della pagina. La numerazione dei versi (di 5 in 5) è riportata sulla colonna sinistra, mentre il numero della lessia è indicato sulla colonna di destra preceduto da un piccolo simbolo a forma di freccia.
Cliccando sulla lessia si apre "a tendina" una nota che ci fornisce l'esatta indicazione bibliografica da cui il testo della lessia è tratto.
In calce a ogni nota bibliografica è presente un link che rimanda alla pagina Wikipedia dedicata all'autore della lessia.
[*] Il termine lessia è stato adoperato dal semiologo francese Roland Barthes per denotare le «unità di lettura» ritagliate all'interno del testo. Le lessie, quindi, sono il risultato della «scomposizione (in senso cinematografico) del lavoro di lettura.» (Roland Barthes, S/Z, tr.it. Lidia Lonzi, Einaudi, Torino 1973, p.17)
Prove tecniche di es-autor-azione. «Uno dopo l’altro, da Dostoevskij a Mike Bongiorno, da Heidegger all’Uomo Ragno, ho tradito tutti. Con inaudita violenza ho usato le loro parole contro la loro stessa volontà e le ho disposte secondo un nuovo ordine narrativo, il mio.
Ho ricondotto le parole alla loro irriducibile singolarità di evento: esse non sono più la manifestazione di un significato originario più profondo, ma vengono pensate e adoperate semplicemente nella loro esoscheletrica presenza.
Espressioni svuotate, rese monche, incrinate, modellate secondo le regole di un gioco che mira innanzitutto a svelare ciò che si cela dietro la loro significante apparenza: l’assenza dell’autore.
Il significato, così smascherato ed esautorato, si irradia anarchicamente in tutte le direzioni. Esplode, senza più alcun bisogno di verità. Pronto ad essere usato a mio piacimento.
In questo senso, Come non detto è la prova ontologica che decreta, in modo tangibile ed empirico, la morte dell’autore.
Una morte violenta. Perché dietro il suo decesso (decostruzione & decomposizione) si cela un altro autore. Io, un assassino. Condannato all’eterno ritorno di un patricidio.»
Marco Cetera, nato a Castellaneta il 15 ottobre 1974. Maturità classica, laurea in filosofia (Bari), master in scrittura pubblicitaria (Roma). Nel 2001 si trasferisce a Milano e lavora in diverse agenzie pubblicitarie come copywriter, partecipando all'ideazione e alla realizzazione di importanti progetti di comunicazione di respiro internazionale. Dal 2010, vive e lavora a Trieste in una ventosa agenzia creativa che vende idee e boccate d'ossigeno. Profilo su Linkedin